sabato, gennaio 28, 2006

Domani GenoA - Padova


Qualsiasi discorso è inutile il nostro unico scopo è uscire da questa categoria e quindi VINCERE!
Il Padova, come tutte le altre, con noi è come se giocassero la coppa del mondo.
Ma noi non molleremo.
Domani ci sarà l'esordio di Lopez che sono curiosa di veder giocare...

Ragazzi Forza!
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giovedì, gennaio 26, 2006

LUCA E PAOLO Due Genoani Doc

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mercoledì, gennaio 25, 2006

VINCENZO CLAUDIO SPAGNOLO.....

29 Gennaio 1995Genova, stadio Marassi....A poche centinaia di metri dalla Gradinata Nord, un gruppo di milanisti facenti parte di un sottogruppo delle Brigate Rossonere, le cosiddette Brigate 2, giungono inaspettatamente nel piazzale dello stadio Ferraris, tutti rigorosamente senza sciarpa, vestiti casual per non essere riconosciuti...cercano e trovano lo scontro con i tifosi rossoblu. Il luogo dove avviene l'agguato e' un po' isolato e coperto da un grande pallone geostatico cosicchè gli ultras della gradinata nord impiegano qualche minuto per capire cosa stesse succedendo...intanto che il grosso degli ultras rossoblu' accorre verso i milanisti...un ragazzo fiero ed orgoglioso affronta per primo l'avanguardia milanista.Vincenzo "Claudio" Spagnolo, detto Spagna si ritrova di fronte un ragazzo di 18 anni Simone Barbaglia, che si sente di dover dimostrare di essere pronto allo scontro, vuole far vedere ai "vecchi" della Brigate 2 che merita la loro fiducia, dalla tasca del suo Barbour estrae un cortello... Spagna non e' intimorito ma sicuro si se...lo affronta senza lame in mano, un calcio portato in avanti, forse un movimento falso...La lama di Barbaglia colpisce Claudio vicino al cuore, un gesto infame porta via la vita a Claudio.
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lunedì, gennaio 23, 2006

Per non dimenticare MAI

Simone Barbaglia, l'assassino di suo figlio, non ha mai chiesto scusa a lei a sua moglie, alla sue figlie, Romima e Simona?
«Mai. Scrisse una lettere indirizzata a Claudio, pochi giorni dopo la sua morte. Era chiaramente una lettera dettata dall'avvocato, per cercare uno sconto di pena. Anche nell'ultima udienza, ha detto che si era pentito. Ma non lo ha detto a noi, non ci ha guardato negli occhi, non ci ha chiesto perdono. Ci ha voltato le spalle, ha parlato con il giudice, cercava solo un altro sconto . Nessuno ci ha mai chiesto perdono. Ricordo un episodio tristissimo, pochi giorni prima della sentenza di primo grado. Ci chiamò l'avvocato di un altro imputato, mi disse che aveva una lettera e un assegno. Era un assegno di dieci milioni. Dissi solo che i soldi non li volevo e che la lettera doveva scriverla dopo la sentenza, non prima».
Per Barbaglia una pena che lei, la sua famiglia, gli amici di Claudio, avete sempre ritenuto minima.
«E' così, quattordici anni e qualche mese. Tra un paio sarà fuori e nessuno ci restituirà più nostro figlio. Ora abbiamo avviato anche un'azione civile. Non lo facciamo per i soldi, quelli li possiamo anche dare in beneficenza. Ma vogliamo che l'assassino di nostro figlio ricordi sempre il male che ha fatto, un mese dopo l'altro, per tutta la vita».
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Per non dimenticare MAI!



Un racconto su Genoa-Milan 94/95
16/01/2006 - di basta lame basta inf
Domenica 29 Gennaio 1995, quella maledetta domenica io c’ero…Sembrava un normale Genoa-Milan.Io a Genova ci sono stato dalla fine degli anni ’80 e devo dire che è sempre stata una delle trasferte più pericolose.Per chi non è mai stato a Genova voglio ricordare che una volta arrivati in stazione (Brignole) devi percorrere un lungo viale che costeggia un fiume. Da una parte della riva ci sei tu, dall’altra i tuoi avversari… che ti seguono a vista… ed ad ogni ponte un tentativo di attacco, una carica, un lancio di sassi.Certi anni a Genova su questi ponti siamo arrivati anche al corpo a corpo.Torniamo a noi, come vi dicevo tutto procedeva bene, c’era solo la solita tensione che c’è in partite comunque calde come questa.Arriviamo in stazione, corteo fino allo stadio e nessuno scontro particolare.Entriamo allo stadio tranquillamente.Quello che noi non sapevamo è quello che stava succedendo fuori.Un gruppo di milanisti aveva preso un treno di linea per eludere i controlli delle forze dell’ordine e si era presentato sotto la Nord sfidando i genoani.Lo scontro tra i nostri e i grifoni era stato inevitabile e a farci le spese era stato Vincenzo Spagnolo, un elemento vicino ai centri sociali di Genova e conosciuto all’interno degli ultrà rossoblu.Colpito con una coltellata al petto da Barbaglia, un ragazzino che probabilmente non aveva mai usato quell’arma in vita sua…La sua voglia di mostrarsi “grande” alla faccia dei suoi amici l’aveva portato a compiere la più grande cazzata della sua vita, una cazzata che avrebbe privato della vita un altro ragazzo.Poco dopo la morte di Spagnolo la partita era già iniziata e la voce si diffonde nello stadio.Gli ultrà della Nord cercano in tutte le maniere di sospendere la partita lanciando oggetti in campo, azionando idranti, chiamando i giocatori del Genoa per spiegagli ciò che era successo.La partita verrà effettivamente sospesa, iniziano le lunghe ore di attesa che ci separeranno dal rientro a casa.I tifosi del Genoa defluiscono dallo stadio e come prima reazione scatenano tutta la loro violenza e rabbia contro la polizia e contro alcune auto targate Milano.Eh sì, perché la maggiorparte di noi milanisti presenti a Genova è nel settore ospiti, nella famosa “gabbia” e da lì la polizia non ci fa uscire per evitare il linciaggio da parte dei grifoni.È il primo pomeriggio… Sono le tre e mezza e non so ancora che mancheranno 7 ore alla mia uscita dallo stadio.La prima cosa che vorrei fare è chiamare casa, avvisare i miei fratelli che sto bene. Immagino la loro angoscia nel sentire le notizie alla TV…Siamo nel 1995, i cellulari erano ancora poco diffusi, quasi nessuno lo aveva.Veniamo a sapere dalle persone che sono riuscite a chiamare casa che la Polizia ci vuole tenere dentro la gabbia e filmarci perché pensa che l’assassino sia ancora lì con noi.Le ore passano e ancora nulla… Lo stadio è deserto, in campo agenti della Digos ci puntano macchine fotografiche e telecamere… Prego Dio che questa angoscia finisca… Non vedo l’ora di vedere casa.Ad un certo punto un ispettore di Polizia ci ordina di scendere a gruppi nel retro curva… A tutti noi viene ritirata la carta d’identità.Inizio a preoccuparmi, so come funzionano queste cose, molte volte ci vanno di mezzo persone che non centrano nulla e poi non è mai carino finire in una lista nera della Polizia.È un po’ come quando compi un piccolo crimine, tu sai che per tutta la vita la tua foto sarà in un album di sospetti e che per tutta la vita la tua foto verrà fatta vedere a persone a cui sarà chiesto <<È lui? È stato lui?>> E molti rincoglioniti/e diranno <> anche se non sono sicuri.Va be’, questa cosa me l’aspettavo, è morta una persona.Da dentro la gabbia sentiamo sempre più forti i cori dei Genoani <> .Ad un certo punto i Grifoni riescono a sfondare i cancelli della gradinata Sud… Non sono in tanti, saranno una trentina, ma fanno paura… Sono tutti incappucciati e brandiscono grossi bastoni.Vengono dritti verso di noi, tra noi e loro solo un vetro, che per fortuna resiste, altrimenti un nuovo scontro sarebbe stato inevitabile.Passa altro tempo. Veniamo a sapere, sempre grazie alle chiamate con i cellulari, che la Polizia sta cercando un ragazzo con il Barbour (un giubbotto di moda in quegli anni) e lo stanno cercando tra di noi.A quanto pare gli amici di Spagnolo si sono ricordati di questo particolare e così la Polizia ci sta filmando per scovare l’assassino.Indovinate che giubbotto avevo quel giorno? Un Barbour, naturalmente…Sono sempre più preoccupato… Arrivo a pensare tra me e me che per fortuna i miei sono già morti (mia mamma solo un anno prima) perché penso a quale dispiacere le potrei dare se la Polizia mi trattenesse lì a Genova.Non so più dove guardare… Non ce la faccio più… Siamo a sera…Ad un certo punto, mentre sto fissando con lo sguardo perso i gradini, vedo un oggetto di metallo... È il coltello insanguinato che ha ucciso Spagnolo… Giace lì, sui gradini dello stadio… Un ragazzo, di cui non ricordo nemmeno la faccia, con un piede lo nasconde dietro ad un brick.È buio… Ormai sono quasi le 10…La Polizia ci chiama ancora giù. Poco a poco vengono riconsegnati i nostri documenti.Naturalmente la cosa richiederà un bel po’ di tempo, visto il nostro numero.Sono le 11 di sera…La Polizia ci comunica che usciremo e ci accompagneranno a Milano sì, ma non in treno, bensì con gli autobus di linea di Genova.I genoani hanno circondato Brignole e hanno occupato i binari, non possiamo tornare in treno e non c’è il tempo per trovare pullman turistici per mille persone.Iniziamo ad uscire. La Polizia ci fa passare due alla volta, ci fa fermare e mentre una luce ci viene puntata in faccia scorgo vicino ad agenti della Digos dei ragazzi che presumo essere gli amici di Spagnolo. Sono lì per riconoscere l’assassino… Ma l’assassino, anche se non ero io, aveva il Barbour e quindi in quel momento ho il sangue gelato… Mi vedo già a passare la notte in cella a Genova tra i sospettati.Passa qualche secondo, sono li fermo, gli amici di Spagna che mi guardano e poi finalmente un ordine…<>Tiro un sospiro di sollievo, esco da Marassi e mi trovo tra due ali di folla che mi grida <> Sputi, insulti, lanci di oggetti, posso capire la loro rabbia…Saliamo sui pullman, la folla è immensa e le prime centinaia di metri vengono fatti a passo d’uomo, con le volanti e i cellulari della Polizia che si fanno strada a fatica.ll viaggio è lunghissimo… Pensate a dei pullman di linea che si devono fare 150 chilometri di autostrada a 50 orari.Arriviamo a Milano che saranno state le 4 del mattino… Vediamo il casello di Assago… <> penso.Ma non è ancora la fine… Altra bella sorpresa.Decine di cellulari ci aspettano dopo il casello.Fanno fermare ancora i pullman… Veniamo ancora una volta schedati… A gruppi di tre, quattro persone dobbiamo essere fotografati.Passata anche questa riproseguiamo il viaggio.Mi ricordo che ci hanno lasciato in Centrale e che siamo passati vicino alla questura, in quell’attimo ho avuto il terrore di un ennesimo stop, del tipo interrogatorio generale.Questa cosa ci viene risparmiata…Arrivo a casa che è chiaro, non sto in piedi, schiaccio il pulsante dell’ascensore e barcollando all’indietro mi appoggio alla pompa antincendio spaccando il vetro… <>.Dormo un paio d’ore e vado al lavoro. Sono rincoglionito e sono preoccupato. Ho paura che la Polizia, che ha la mia foto e miei dati mi venga a cercare perché avevo lo stesso giubbotto.Invece nulla, l’assassinio di Vincenzo Spagnolo viene arrestato all’alba.La Polizia lo aveva visto, mentre, nel settore ospiti, scambiava il suo Barbour con un altro ragazzo, per non farsi beccare.Con la carta d’indentità e la foto segnaletica erano arrivati poi a lui.Si conclude cosi la pagina più nera che ho vissuto nella mia militanza ventennale tra la Fossa dei Leoni. Alcuni ragazzi e ragazze dopo questa cosa hanno lasciato il gruppo, non se la sono più sentita di andare avanti.Altri, come me, hanno continuato ad andare allo stadio nella speranza che il gesto di alcuni non potesse cancellare 30 di storia di una curva come la nostra.Trentanni fatti anche di amicizia e solidarietà, di emozioni e di gioie.A dieci anni di distanza tante cose sono cambiate.Tra gli ultrà è entrata una nuova parola BUSINESS e così alcuni gruppi più che fare a botte hanno pensato a far soldi…C’è stata una sempre maggiore repressione, come era inevitabile dopo un omicidio, ma per fortuna qualche cosa ancora è rimasto.È rimasta la voglia che lega ancora ragazzi come me ad andare allo stadio per il senso di appartenenza al tuo gruppo, perché hai una storia da difendere e portare avanti perché ti emozioni ancora a sentire un coro cantato da 10.000 persone o perché i tuoi amici sono sempre lì e anche per chi non ti conosce, tu sei un amico.Forse è questa la magia del calcio… Basta una sciarpa per essere amico di 10.000 persone… Non dovrebbe bastare una sciarpa per ammazzare un avversario…Concludo con quello che mi disse Tim Parks, un giornalista inglese che scrisse un libro sul tifo del Verona. <>.Da uno che va sia allo stadio che in autostrada vi posso dire che ha ragione.Continuate ad andare allo stadio. Gli incidenti ci saranno sempre, come sempre ci sarà chi vi insulterà ad un semaforo o chi vi picchierà perché in discoteca avete fissato la sua ragazza. Non per questo non vado a ballare o non vado in macchina…
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giovedì, gennaio 19, 2006

LA SQUADRA CHE TIFERO' AI MONDIALI?



Ma l'Inghilterra naturalmente!
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ORGOGLIO ROSSOBLU



Giovedì, 19 gennaio - 12:20:48
Genoa: Breve riflessione sull'accordo con la FIGC

Articolo a cura di Stefano Sterbini - C1siamo.net
Anche stavolta Carraro ce l’ha fatta. Eh sì, perché con le armi del ricatto e dell’abuso di potere, a questo mondo, si riesce a far tutto, anche a tenersi ben stretta una poltrona che stava già vacillando pericolosamente. Il Padrone della Figc (perché così stanno le cose, purtroppo) ha visto solo da lontano quel baratro in cui il Genoa è stato precipitato e nel quale anche lui stesso sarebbe potuto cadere se solo quel benedetto permesso della Microsoft si fosse trasformato nell’efficace arma in cui tutte le speranze genoane erano riposte; e, invece no, la sabbia, piuttosto che l’acqua, sembra essere la miglior cosa per spegnere i fuochi della ribellione. Tutti zitti, allora, perché se si fa i bravi, l’uomo nero cambierà letto sotto il quale dormire ma la sostanza rimarrà la stessa; ci sarà qualcun altro cui togliere il sonno. E quel qualcuno sarà, sicuramente, un uomo piccolo che non conta nulla, forse uno di provincia, perché, si sa, che quell’uomo è solo una minuscola ruota di un perverso meccanismo il cui moto perpetuo è assicurato dalle Grandi Sorelle e dai Grandi Fratelli con il loro corteo di baciapile e cimici. Una piccola, piccolissima ruota si sostituisce con poche lire, a volte con niente, se si è, per così dire, in intimi rapporti con il fornitore di pezzi di ricambio; volenti o nolenti, quella parvenza di politica clientelare si è rivelata essere qualcosa di ben più consistente di una semplice apparizione nel mondo sportivo ed, ora, ha le sembianze di una strega dal naso bitorzoluto e dai denti affilati. E pensare che questo genere di mostri vive in case ricoperte (e diciamo ricoperte) di biscotti e cioccolata….I tifosi, quelli che sanno vedere aldilà di un semplice abbonamento alla paytv, si sappia, non vogliono fare la fine di Hansel e Gretel e, memori dell’esperienza pollicinesca, si parano a difesa dei fratelli più piccoli quando l’orco dall’insaziabile stomaco prova ad allungare le mani su di loro. E meno male che questo genere di tifosi esiste ancora ché, altrimenti, anche le fiabe più belle avrebbero tutte un finale in pieno stile splatter horror.Il calcio, intanto, prosegue ad avvelenarsi di’intrighi e sotterfugi ma a nessuno pare fregare nulla; e, allora, se chini il capo ti risparmieranno il collo da un’ingloriosa fine, anzi ti daranno pure il bel premio dell’illusione di tornare negli ambienti che contano. La sostanza di quello che molti definiscono “accordo” dice, senza mezzi termini, che “se tu, Genoa Cricket and Football Club 1893, ritiri ogni (legittimo) ricorso o (legittima) richiesta danni, noi, a nostra volta, ci ripromettiamo di depennare ogni altra (illegittima) richiesta di ulteriore penalizzazione”. La soluzione più dolorosa per l’orgoglio genoano è stata sancita, ma il Vecchio Balordo e i suoi tifosi saranno costretti a fidarsi di colui che, nel proprio armadio, ha più scheletri dello storico Cimitero di Staglieno in Genova. Ah, già! Dimenticavamo che i Mondiali sono alle porte e che gli Europei, tra poco più di quattro anni, arriveranno anche qui in Italia; caso vuole che Genova sia una tra le città prescelte per ospitare l’evento. Nel capoluogo ligure, forse, quali simboli di ribellione verso una più che palese ingiustizia, cominciavano a circolare (idealmente ma non solo) un po’ troppe bandiere a ricordare le origini britanniche di un Club che ha partorito l’intero calcio italiano; e invece no! arrivano i ben pensanti e i “buonisti” a rammentare ai tifosi rossoblu che anche loro sono italiani, che anche loro devono far corpo unico con una nazione intera per salutare la maglia azzurra piuttosto che fischiarla. Giusto, per carità, nessuno dice niente, in fondo, tutti qua, nel nostro bel Paese, siamo nati, ma tra il farsi ben volere dai tifosi e il tentare di comprarseli la differenza è sostanziale. Insegnatelo, voi, genoani, al mercante dei mercanti che la Fede è qualcosa che non si può vendere né comprare…da nessuna parte!
Stefano Sterbini - C1siamo.net
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mercoledì, gennaio 18, 2006

Diego Milito quanto ci manchi!

MILITICO!
Quando la classe non è acqua...
Arrivederci Principe!
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lunedì, gennaio 16, 2006

Coro

sulle note di Senza Parole del mitico Vasco



SOLO TU CI DAI QUEST'EMOZIONE
CHE CI FA CANTAR QUESTA CANZONE
TU CHE FAI BATTERE FORTE IL NOSTRO CUOREEEEEEE E... E...
...E VA BENE COSI'...
FORZA GRIFONEEE!
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GenoA - Ravenna 3 - 0

Temperatura GLACIALE, riscaldata da una Nord in grande forma.
I Grifoni hanno giocato bene e fino alla fine.
Vittoria meritatissima.
Un Ravenna veramente al di sotto delle aspettative.
Giornata splendida! Grazie ragazzi!
TORNEREMO IN SERIE A.

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sabato, gennaio 14, 2006

Ieri al Signorini...


SU Moon light shadow

Piu di 100 anni di passione
solo per te forza grande Genoa
noi ti vogliam veder campione
vogliam veder quella grande Stella
forza Grifone non ti lascero mai
sempre al tuo fianco sarò e tu lo sai
farza Grifone saro sempre con te
forza Genoa devi vincere
ohhoohohohohohooh
solo per te foza grande genoa
ooooohhohohohohohoho
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venerdì, gennaio 13, 2006

Dante Rafael López Fariña


...e adesso GenoA...SBRANA!
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mercoledì, gennaio 11, 2006

4000 a Cremona e 3 punti


Abbiamo colorato Cremona di rossoblu, siamo saliti sul torrazzo, abbiamo pareggiato(purtroppo) con una squadra che ha lottato e ci ha creduto fino alla fine.
Si, il Pice, è una delle più forti.
Noi abbiamo fatto errori stupidi, era vinta, ma lasciamo perdere se no mi sale la carogna.
Cmq, un pareggio fuori casa. Un punto.
Lo spessia ci aveva raggiunto, eravamo pari, quando come un lampoacielsereno, il tribunale ci ridà i 3 punti tolti qualche settimana fa...
Insomma, dopo il trauma subito quest'estate, non ci crediamo, pensiamo ad uno scherzo cinico. Quindi stiamo con i piedi per terra, aspettando il giorno che ce li toglieranno nuovamente!
Sinceramente mi sto rompendo di stare su queste montagne russe, a me sta venendo da vomitare, voglio scendereeeee !!!
per Te, per Te, per Te, soltanto per Teeee
dovunque Tu sarai
non Ti lascerò maiiii
GENOA GENOA GENOA
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giovedì, gennaio 05, 2006

BUONA BEFANA A TUTTI BELLI E BRUTTI!


La doriana vien di notte
come tutte le m...... e
ha il vestito un po' arlecchino
da ciclista del be..no
porta solo del carbon
a quel nano di garron.
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Luigi Ferraris: IL TEMPIO



IL NOSTRO Tempio che sia chiaro.
GIU' LE MANI DAL FERRARIS!
Quelli là sono nostri ospiti dal 46 e come dice il proverbio :"l'ospite dopo 3 giorni puzza", hai voglia che olezzo che sentiamo già da un pò...
Sta girando voce che si costruirà un nuovo stadio...mah!
Per me possono pure costruirselo(con i lego), l'importante è che non chiedano soldi ai Genoani. Insomma se lo facciano e si levino dalle tolle alla svelta. Naturalmente subito dopo disinfestazione, deratizzazione e disinfezione totale della sud.
In Gabbia devono stare!
Il Tempio è sempre stato nostro .
IL FERRARIS NON SI TOCCA !
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