martedì, febbraio 28, 2006

L'ORIGINE DEL GEMELLAGGIO COL NAPOLI



Napoli e Genoa sono due società amiche , ma chi ricorda l'origine di tutto ciò?
La storia risale a diversi anni fa, ultima giornata di campionato.
Il Genoa gioca a Napoli le ultime chance di permanenza in serie A, mentre il Napoli è tranquillo.
Il Napoli gioca male e il Genoa passa in vantaggio, dagli spalti del San Paolo si leva il grido di venduti venduti, all'indirizzo dei giocatori napoletani.
Allora il Napoli inizia a giocare e ribalta il risultato.
Intanto dagli altri campi succede che il Milan in svantaggio a Cesena per 2 a 0 dopo il primo tempo riesce nella ripresa a ribaltare il risultato.
Al San Paolo il secondo tempo era iniziato in notevole ritardo, i giocatori del Genoa, infatti erano rientrati dagli spogliatoi tardissimo.
Al San Paolo ad un certo punto si assiste ad un qualcosa di strano i tifosi del Napoli che fino a qualche minuto prima avevano accusato i loro beniamini di scarso impegno, cominciano palesemente a parteggiare per il Genoa.
Lo stadio da napoletano si trasforma in genoano tutti ad incitare il Grifone.
E al 90° il miracolo.Giaguaro Castellini sbaglia un rinvio con le mani, quasi fa autogol, ma alla fine la palla va in calcio d'angolo.Sul corner segna il genoano Faccenda. Al San Paolo genoani e napoletani si abbraciano come se insieme avessero vinto la coppa dei campioni. Intanto a Cesena il Milan che festeggiava negli spogliatoi, non immaginando il ritardo della partita di Napoli, viene raggiunto dalla notizia del pareggio genoano.
Milan in B e Genoa salvo.
Da allora una simpatica amicizia lega le due tifoserie, quest'anno accomunate dallo stesso destino.
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lunedì, febbraio 27, 2006

Ma dove sono finiti gli artigli?

GenoA - Salernitana 2 - 2
Adesso BASTA!
FUORI GLI ARTIGLI!

GONFIA DI RABBIA E PIENA D'ORGOGLIO
COME LA NORD
E' LA SQUADRA CHE VOGLIO
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mercoledì, febbraio 22, 2006

La Repubblica:"Falso ideologico" per i giudici della Caf




Vincenzo Curia:
L´INCHIESTA Sentenza già scritta, si fa strada un ipotesi
Una pronuncia del Consiglio di Stato boccia l´autonomia della giustizia sportiva

Questione di giorni e si conoscerà finalmente il contenuto integrale del floppy disc sequestrato a Roma presso la sede della Caf, E, probabilmente, la conferma del sospetto che la sentenza di retrocessione del Genoa in C fosse già scritta. Una prova indiretta si avrebbe dal ritardo degli esperti nella decifrazione del file, dalla richiesta di proroghe per avere evidentemente certezze. In Procura ne sembrano più che convinti. Quali le conseguenze? Una ipotesi di falso ideologico nei confronti di chi ne fosse ritenuto responsabile. Perché se il proposito di punire il Grifone fosse stato espresso in anticipo da qualcuno dei componenti del collegio, i giudici avrebbero dovuto astenersi dalla partecipazione alla camera di consiglio. Per non dire che gli stessi, in presenza di incredibili «scorrettezze» (apprezzamenti irriguardosi nei confronti del presidente Enrico Preziosi e bigliettini dal contenuto compromettente) avrebbero potuto essere ricusati. Non comportamenti criticabili, dunque, ma un vero e proprio presunto illecito. Che verrebbe perseguito. Va da sé che ogni eventuale decisione in proposito sarebbe presa dal procuratore capo Francesco Lalla, che conduce personalmente l´inchiesta. Né se ne occuperebbe la giustizia sportiva. Perché questa non è affatto autonoma e insindacabile come qualcuno ritiene. Alcune «controversie» vengono infatti definite nelle sedi competenti. Ricordiamo, per esempio, ma sentenza del Consiglio di Stato, riguardante un contenzioso promosso dall´Aia, Associazione Italiana Arbitri. Ne citiamo alcuni passi chiarificatori. «Le federazioni sportive, aventi geneticamente natura privatistica, non riconosciute, assumono la veste di organi del Coni e partecipano della natura pubblicistica-autoritativa di quest´ultimo... Hanno pertanto natura provvedimentale autoritativa gli atti di affiliazione alle federazione predette e le sanzioni inflitte nell´ambito della giustizia sportiva». E se dovesse verificarsi quanto accennato in principio, come potrebbero regolarsi gli organi della Caf che si occuparono del caso Genoa? Deontologicamente, in termini di immagine e di credibilità - viene ipotizzato - con le dimissioni.
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sabato, febbraio 18, 2006

Fabiani

18/2/2006 13.02.27Fabiani:
"In questi mesi esempi di grande civiltà"Il direttore generale del Genoa Cfc, Angelo Fabiani, a mezzo stampa ha preso posizione riguardo al rinvio della partita contro il Pavia, rispedendo al mittente certe accuse che non stanno in cielo nè in terra. "Rispettiamo la decisione del Tribunale Regionale Amministrativo" chiarisce subito il dirigente del Grifone. "Dispiace però per i nostri sostenitori che già da tempo si erano organizzati per questa trasferta. In tanti erano andati addirittura a Pavia ad acquistare i tagliandi. Tanti sacrifici per poi sentirsi dire che la gara è stata rinviata. Se c'è una cosa che mi fa arrabbiare è sentire accusata la nostra tifoseria di essere violenta. In questi mesi, al contrario, ha dato ripetute dimostrazioni di civiltà in tutti gli stadi, questo deve essere chiaro senza neppure l'ombra di un dubbio. In questo momento sarebbe troppo facile esprimere un giudizio in merito a quanto è accaduto. Noi preferiamo non calcare la mano e pensare alle cose che ci competono. Non stava a noi decidere se la partita doveva essere giocata oppure no, però sta a noi difendere i nostri sostenitori, che in questi mesi hanno sempre offerto prova di serietà e attaccamento ai colori".
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dal secolo...

PAGIASSU!

Le reazioni La tifoseria: I nostri esodi senza problemi Tam tam in Rete: Andiamo comunque Genova.
Raccontatelo a San Marino, dove quattromila persone tutte insieme non le avevano mai viste neppure nei giorni di festa. Ma non erano orde barbariche: erano tifosi in trasferta che hanno fatto girare l'economia della Repubblica del Titano portanto euro freschi nei ristoranti e nelle casse della società locale.
Raccontatelo a Pizzighettone, che il benessere e i ricavi li ha condivisi con Cremona. Raccontategli che i tifosi genoani sono vandali che assediano stadi e città: sorrideranno sbirciando il saldo sul conto bancario. Eppure l'Associazione Club Genoani è costretta a prendere posizione ricordando in un comunicato che la tifoseria genoana ha sempre seguito e sempre seguirà la propria squadra in qualsiasi categoria, nel pieno rispetto delle regole. Quest'anno si sono verificati numerosi esodi di tifosi rossoblù di entità anche maggiori rispetto a quelli previsti per Pavia senza mai generare problemi, sempre ben accolti dalle società ospitanti. Le referenze sono numerose, c'è l'imbarazzo della scelta. Invece adesso sale la rabbia, perché sentirsi temuti come criminali non piace a nessuno. Pavia-Genoa a rischio come il derby romano dopo la sospensione? Figuriamoci: io a Pavia ho amici, avevo anche prenotato il ristorante. Parto lo stesso, con la mia sciarpa rossoblù al collo, è la reazione di un writer dei forum su Internet. E non è il solo a pensarla così. Adesso che rimborsa i club che hanno prenotato i pullman? Già, tanto vale fare una gita nel pavesotto, a mangiare bene e bere meglio. Per dimostrare la propria civiltà con un atto che si può definire disobbedienza civile. Strategia abbracciata anche da quel sovversivo di Gandhi. Anzi, su Internet i tifosi del Pavia hanno proposto di organizzare un presidio pacifico all'esterno del "Fortunati" dalle 14,30 per un'ora e 45': lo spazio di una partita comprensiva dell'intervallo. Presidio, con tanto di sciarpe e striscioni per "festeggiare" una partita che non si giocherà: in Rete i pavesi hanno allargato l'invito ai genoani, proponendo anche una grigliata con giovani e anziani. Altra idea: Se i genoani salgono con la fugassa e noi ci mettiamo il vino, potrebbe anche essere una domenica piacevole. Chi porta il pallone?. Già, è quello il grande assente.
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giovedì, febbraio 16, 2006

disinfestazione anticacirri


E' stata effettuata una bonifica con disinfestazione anticacirra.
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mercoledì, febbraio 15, 2006

ALLARME c'è puzza di ...cuculli



sento puzza di m...a, dovrò fare la disinfestazione.
I zuzzuriani sono pregati di nn accedere al mio sito.
al contrario saranno presi a calciinculo!
Forza GenoA!
TIE'
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Tutti a Pavia!














O meglio quasi tutti, visto che biglietti ne daranno meno delle aspettative...

capienza spettatori 4998
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lunedì, febbraio 13, 2006

QUALCUNO E' GENOANO



"Qualcuno è genoano perché è nato vicino al mare. qualcuno è genoano perché il bisnonno, il nonno, lo zio, il padre e la madre erano genoani, il cugino no! qualcuno è genoano perché ha visto perdere quasi tutte le partite fondamentali. qualcuno è genoano perché quelle poche che ha visto vincere le ha cantate in gola fino alla fine di quella notte ed ancora al ricordo si scopre le lacrime agli occhi. qualcuno è genoano perché ha solo visto vendere giocatori. qualcuno è genoano perché la maglia rossoblu è bellissima sullo sfondo di un prato verde. qualcuno è genoano perché quando da bambino diceva di tenere Genoa, negli occhi degli adulti vedeva quella malinconia e quell'orgoglio che non avrebbe più ritrovato se non nei suoi occhi di adulto. qualcuno è genoano perché a Natale gli avevano regalato il disco dell'inno. qualcuno è genoano perché non vede l'ora che entrino le squadre per cantare l'inno. qualcuno è genoano perché si va in serie C con una festa allo stadio in diecimila. qualcuno è genoano perché c'è la gradinata nord. qualcuno è genoano perché quando in gradinata si tendono le braccia all'urlo Genoa sembra di essere su di una locomotiva che trancia i binari. qualcuno è genoano perché il mare di Nervi è blu e le creuze di Carignano sono rosse. qualcuno è genoano perché da bambino credeva che al mondo esistessero solo due colori. qualcuno è genoano perché si va a Modena a salvarsi dalla C in 8.000. qualcuno è genoano perché si va a Ravenna a perdere la serie A in 12.000. qualcuno è genoano perché si va ad Amsterdam in 6.000 sapendo di non potercela fare. qualcuno è genoano perché Iorio l'ha buttata dentro e vuoi vedere che... Qualcuno è genoano perché Genova si colora di rossoblu quando altri vincono lo scudetto. qualcuno è genoano perché sotto il diluvio ha visto perdere una serie A ai rigori a Firenze laggiù dall'altra parte del campo. qualcuno è genoano perché ci si deve sempre salvare la pelle. qualcuno è genoano perché ha visto giocare Masi, Brilli, Mutti, Eloi,Perdomo, Podavini, Magnocavallo, El Ouaer, Bettella e Cvitanovic sperando ogni volta di potere vincere. qualcuno è genoano perché Meroni, Pruzzo, Nela, Conti, Signorini, Eranio, Fontolan, Aguilera, Skuhravy, Milito... qualcuno è genoano perché gli altri quando perdono non si vedono. qualcuno è genoano perché si inchioda alla sedia di un bar a parlare di Genoa per ore con un altro genoano mai conosciuto prima. qualcuno è genoano perché ogni anno è sempre la stessa storia. qualcuno è genoano perché si retrocede con le bandiere sul terrazzo. qualcuno è genoano perché il Genoa è vivere Genova ed essere genovesi. qualcuno è genoano perché si esauriscono gli abbonamenti della nord quando si è in serie C. qualcuno è genoano perché quando si è quart'ultimi e si vince una partita si guarda a quanti punti è la quarta. qualcuno è genoano perché ha cambiato lavoro, moglie, partito, Dio, cantanti preferiti e genitori, ma la squadra no. qualcuno è genoano perché ha visto giocare il cuore di Testoni, Torrente, Odorizzi, Gorin e Ruotolo qualcuno è genoano perché non c'è umiliazione, non c'è ingiustizia, non c'è niente (NIENTE) che possa interrompere questo AMORE. qualcuno è genoano perché non può dimenticare gli occhi del Capitano che torna dagli spogliatoi ad urlare la gioia di uno spareggio acciuffato. qualcuno è genoano perché finché esisterà il vecchio Grifone non si potrà che essere genoani e finché ci saranno i genoani il grifone continuerà a volare. UNA FEDE UN MITO UN AMORE INFINITO. SOLO CHI SOFFRE IMPARA AD AMARE: NOI SOFFRIAMO, TI AMIAMO E CON TE TORNEREMO GRANDI.
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domenica, febbraio 12, 2006

NOI BATTIAMO LE MANI


sulle note del ballo di simone


Ovunque tu sarai io nn ti lascerò mai
forza grifone dai..vinci x noi
ovunque tu sarai io nn ti lascerò mai
forza grifone dai..vinci x noi

NOI BATTIAMO LE MANI
COME VERI GENOANI
FORZA GENOA OLè
NON MOLLARE XKè
NOI SIAMO QUA


Il sogno del genoano è di giocare in A
andare ad amsterdam e ad anfield road
x colpa di carraro siamo in serie c
ma siamo sempre qui..x il grifon


NOI BATTIAMO LE MANI
COME VERI GENOANI
FORZA GENOA OLè
NON MOLLARE XKè
NOI SIAMO QUA
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sabato, febbraio 11, 2006

il senso di appartenenza


Tratto da il Muro dei tifosi del Novara: *

"E' da 24 ore che è finita ma non mi capacito ancora.
Non capisco come a Novara il calcio non debba essere patrimonio della città, ma solo scimmiottamento x juvemilaninter. Il calcio è un gioco e non parlatemi di estetismo. I lobotomizzati da bar non sono certo da considerarsi esteti del calcio…né esteti in genere. E' difficile che guardino le “super” squadre per amore del bel gioco. Pseudotifare per chi vince sempre in serie A l'ho sempre considerato demenziale. Chissà se i “baristi da salotto” ieri sera si sono accorti che anche la loro città ha una squadra di calcio. La partita appariva dai teleschermi come una delle tante a cui sono abituati ad assistere. Ma in campo una squadra portava il simbolo ed il nome della LORO città!! L'essenza del gioco del calcio è difendere un senso di appartenenza. Questo ci hanno insegnato i TIFOSI del Grifone. In serie C un martedì sera erano quasi in 20mila. Qualche Domenica prima Samp-Fiorentina ne aveva fatti meno. Basterà l'insegnamento di Marassi? Basteranno gli attestati di stima ed il rispetto della marea rossoblu a ridarci quella dignità persa negli anni? Basterà a farci capire che è meglio soffrire per le disgrazie della nostra squadra piuttosto che pseudogioire per un gol (rubato) della Juve? Uscendo ieri da Marassi questo pensavo…e tristemente vedevo lo Stadio allontanarsi…e con un groppo in gola…mi regalavo gli ultimi attimi di quella serata magica. Non lo rivedremo più il Novara in quello Stadio mitico…ma quando dal viale Kennedy sentirò i soliti due gatti inveire sguaitamente contro i nostri…chiuderò gli occhi..e con il pensiero riandrò a Genova, Stadio Marassi 07/02/2006…perché lì…qualunque cosa succeda… starà per sempre giocando la mia squadra del cuore..il NOVARA CALCIO 1908.
* Aggiungo un sentito ringraziamento per la splendida accoglienza riservataci dai tifosi Genoani nella serata di martedì.
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Preziosi: «Giudici, restituitemi l’onore»

Caro Enrico Preziosi, le sorride la vita...
«Adesso che non ho più l'etichetta del delinquente, va meglio. Ma non è il caso di trasformare il mio inferno lungo sei mesi in una simpatica storiella da raccontare agli amici, al bar. In tutto questo tempo mi sono sentito vicino a quanti, travolti dalla gogna mediatica, hanno deciso di tirarsi un colpo di rivoltella alla testa. Io ho resistito alla tentazione perché ho un'altra tempra ma è stata dura, glielo garantisco, anzi durissima».Sulle sue spalle pendeva l'accusa di associazione a delinquere...«E le pare uno scherzo? Ora, sei mesi dopo, scanditi dalle vicenda umane ed economiche, il mio nome finito nel tritacarne, la mia azienda modello infangata, mi dicono che si è trattato di un errore, che mi devo consolare, che il tempo è galantuomo. Eh no, non possiamo chiuderla così, con una pacca sulla spalla».Anche perché nel frattempo il suo Genoa è finito in C/1, retrocesso dalla giustizia sportiva...«Sul processo sportivo ho già raccontato al presidente della federcalcio Carraro come andarono i fatti.Penso mi abbia creduto. Di certo ho sopportato i danni, altri 50 milioni di euro andati in fumo senza pronunciare una sola parola che potesse suonare offensiva nei confronti di magistrati in un caso e di dirigenti del calcio nell'altro».Ma perché allora ha scelto di restare in questo tritacarne?«Perché ho avuto dalla mia parte, schierati, i tifosi del Genoa. E non me la sono sentita di infliggere loro l'ultimo tradimento. Così ho versato 46 milioni per far capire un paio di cose, visto che c'ero.Primo: non ho mai comprato una partita in vita mia; secondo: non scappavo, non mi nascondevo inseguito dalla vergogna. Spero che il messaggio sia arrivato».Nel frattempo le sono arrivati i primi inviti televisivi...«È vero, mi han chiamato dal Processo di Biscardi, ma l'argomento non si presta a un dibattito urlato, qui c'è bisogno di una riflessione pacata, che riguarda tutti i cittadini italiani che possono finire in una rete del genere e restare impigliati, finendo al fondo. Ho accettato l'invito di Simona Ventura a Quelli che il calcio,è stata una delle poche persone a usare nei miei confronti una grande sensibilità umana».Lei, caro Preziosi, vuole diventare una specie di testimonial dello stato della giustizia in Italia...«Per mesi sono stato zitto. Ho subito, ho pensato ai duemila dipendenti, ai 200 milioni investiti nel calcio. Ora voglio testimoniare una sola cosa: il nostro Paese soffre di grave ingiustizia. E voglio gridare al vento che non si può certo, con un colpo di spugna, cancellare tutto quello che ho subito.Perché, oltre ai danni morali, ci sono quelli economici. È vero, nessuno mi rimborserà ma almeno mi restituiscano l'onore che qualcuno ancora discute».A chi si riferisce?«Per esempio a una piccola chiosa fatta la domenica di Lecce-Inter in tv. Invece di fare i complimenti a Benussi, portiere dei pugliesi, c'è stato chi ha tirato in ballo ancora la mia persona, con la chiara allusione alla vicenda dell'estate scorsa. Ma nessuno si è premurato di ricordare al grande pubblico che nel frattempo,io ero stato scagionato».In verità Emilio Fede, nel suo Tg4, l'ha fatto...«E gliene sono grato. È stato uno dei pochi a segnalare l'altro grave scandalo italiano e cioè l'atroce differenza tra il rilievo dato alla prima notizia, quella degli arresti domiciliari, e il rilievo offerto alla seconda, la notizia che ha dato conto della mia nuova condizione, accusa decaduta, destituita di ogni fondamento. Mi chiedo: che Paese è mai questo, se tutto ciò passa in cavalleria?».C'è qualcosa che le toglie ancora il sonno di notte?«Sì e sono le motivazioni scritte nel provvedimento sui miei arresti domiciliari. Perché, chiusa la parentesi col Como, ero presidente del Genoa e avrei potuto reiterare il reato. Non ci posso pensare».
Franco Ordine (Il Giornale)
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mercoledì, febbraio 08, 2006

GenoA - Novara 1 - 1



Gol di Rossi.

che dire, ero partita gasata e convinta della fuga, invece.
3 partite in casa = 3 punti
se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno diciamo che abbiamo 6 punti di vantaggio...
però, però, mi girano le palle!

La Nord ieri è stata grande e i fazzoletti annunciati dal secolicchio nn sono stati sventolati.

Io credo che il popolo Genoano voglia solo il bene del GenoA.
Certe iniziative anche se valide, ma partite da pochi(quindi non dalla TO) e reclamizzate dandole per scontate dal quotidiano sopra senza un benestare della TO non possono prendere il via.
Credo che ieri sera ogni Genoano abbia capito che per il bene del GenoA bisognava rinunciare a sventolare il mandillo.
Io sono orgogliosa di far parte di questo popolo rossoblu.
oggi un pò incazzata, ma orgogliosa.
Dimenticavo, mi è piaciuto Moretti.


Alè GenoA
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lunedì, febbraio 06, 2006

dicono di noi...

Articolo tratto da SportPeople.net
RAVENNA-GENOA:EMOZIONI DI COPPA ITALIA Guardando il tempo non avevo proprio voglia di andare a vedere la partita. Un freddo gelido, un nebbione da paura,ghiaccio lungo le strade, il risultato dell’andata talmente scontato che ero convinto dell’assenza da parte dei genoani,comunque la voglia l’ho fatta venire e sono andato. Arrivo a 5 minuti dall’inizio della gara e vedo I ragazzi della curva Mero che montano gli striscioni in campo, lo stadio praticamente vuoto se non fosse per un paio di centinaia di fedelissimi sostenitori giallo-rossi sparsi per I settori. La curva ospiti… vuota. Le squadre entrano in campo e nel silenzio più totale entrano in curva nord 3 sostenitori con uno stendardo rosso-blù; penso… però tre pazzi ci sono.Passano alcuni minuti e da dietro la curva ospiti sento partire un coro e contemporaneamente entrano nel settore tutti insieme una quarantina di ULTRAS.Dico la verità, non credevo fossero arrivati, li ho visti sistemare gli striscioni, compattarsi e subito hanno iniziato a tifare. Il primo coro è stato un doveroso “saluto” al Presidente Carraro, immediatamente applaudito dagli Ultras Ravenna. Poi è iniziato lo show, hanno alzato un bandierone ed hanno iniziato l’incitamento al grifone. Bei cori, tanta goliardia e risate a più non posso tra i partecipanti alla trasferta, un viaggio credo davvero molto bello per loro. Bellissima la canzone ripetuta più volte sulle note di “Mamma” famosissima canzone “old style” opportunamente modificata ed i cori (per me indecifrabili) in dialetto genovese. Gli inservienti dello stadio erano increduli, li sentivo commentare tra loro dell’inaspettato arrivo dei grifoni e vedevo che li guardavano con ammirazione, applaudendo addirittura alla fine del primo tempo il gesto del portiere rosso-blù che si è spogliato ed ha regalato a quei pazzi la sua maglia ed il pantaloncino.Il secondo tempo è trascorso tra le battute ed i ripetuti cori che rimbombavano nel silenzio e nella fittissima nebbia dello stadio. Alla fine della partita, dal risultato scontato (0-0) ed eliminazione dei grifoni, tutti i giovanissimi giocatori genoani hanno regalato le loro maglie ai propri sostenitori. Dalla parte opposta i ravennati, ovviamente a ranghi ridotti in considerazione delle condizioni meteo, della giornata lavorativa e dell’importanza della gara hanno fatto la loro bella figura incitando la propria squadra,cantando canzoni contro la repressione, l’immancabile “Romagna mia” e cori in ricordo di Vittorio Mero.Parlando con chi come me è malato per questo mondo si dice che ormai tutto il sistema è “alla frutta”: gruppi storici che si sciolgono, la tanto decantata mentalità latente un po’ ovunque, diffide che sterminano tutti i gruppi, Decreti Legge studiati per abbattere il sistema e chi più ne ha, più ne metta. E’ un po’ che penso a cosa possa accadere o quali potrebbero essere i modi di agire degli Ultras per combattere la repressione e cercare nuove soluzioni più incisive, ma dico la verità… sono pessimista…Poi capita di assistere ad una partita all’apparenza poco interessante e capisci che c’è qualcosa di inspiegabile dietro l’essere Ultras. Nessun tifoso da TV potrà mai capire il perché si deve seguire a tutti I costi la maglia ovunque essa sia. E’ troppo bello vantarsi di invasioni di massa o vedere la propria squadra in TV, ma il bello è proprio in queste occasioni.Al diavolo la commercializzazione delle curve, gli interessi e la voglia di facile guadagno, le lotte politiche interne alle curve; il “gusto” della trasferta, è quello che credo si debba dover riscoprire per poter tornare ai tanto amati “VECCHI TEMPI”.
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domenica, febbraio 05, 2006

associazione a ...ma vaff



E dunque, il caso relativo alla presunta combine Genoa-Venezia si arricchisce di un nuovo capitolo. I due PM titolari dell’inchiesta, Lari e Arena, hanno implicitamente ammesso di aver usato un "mezzo eccessivo" (associazione a delinquere) per arrivare ad un fine di minore importanza (frode sportiva), utilizzando le intercettazioni telefoniche. Viene a cadere l’accusa più grave e infamante per il nostro Presidente, Enrico Preziosi, ma rimangono molti lati oscuri su tutta questa vicenda. Questo, perché nessuno può mettere in discussione la professionalità dei sopracitati PM (basta aprire quasi ogni giorno i quotidiani locali per leggere di quante inchieste, anche delicate, si occupino), ma è altrettanto vero, e nessuno potrà smentirlo, che i Signori in questione siano stati illuminati e motivati anche dalla loro fede blucerchiata, altrimenti, non si capirebbe perché il materiale in loro possesso, sia stato, a giugno/luglio, cosi velocemente consegnato direttamente nelle mani della Federcalcio. A inchiesta incompleta e ancora in corso. E in un *attività* lavorativa cosi importante e delicata come la loro, le fedi sportive dovrebbero (devono!) rimanere. Adesso la palla passa al Procuratore Capo Francesco Lalla, di provatissima fede genoana, e titolare dell’inchiesta sulla sentenza della Caf, secondo (e ultimo) organo di giustizia della Federcalcio, che confermava la serie C1 con tre punti di penalizzazione. Se le indagini "informatiche" dimostreranno (confermeranno) che la sentenza è stata scritta ben prima del Processo sportivo, il Tribunale di Genova DOVRA’ CONDANNARE LA FEDERCALCIO ALLA RIAMMISSIONE IN SERIE A DEL GENOA, SENZA APPELLO! Che con un anno di C1 e una marea di danni economici ha già pagato, e sta pagando a sufficienza... se una (grave) leggerezza c’è stata. Direttamente o indirettamente, è stato il Palazzo di Giustizia ad avere... giustiziato il Grifone. Ora, se le prove esistono, dovrà essere lo stesso Palazzo a porre rimedio. Senza se e senza ma!
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ENRICO PREZIOSI NON MOLLARE

http://www.sportisland.net/archivio/003775_le_nubi_traslocano_da_casa_preziosi.php


JOKER SIAMO CON TE

Insomma adesso piano piano tutti i nodi arrivano al pettine.
Ci hanno massacrato.
Con prove create ad arte ed in modo illegale.
Con intercettazioni illecite usando un'accusa come l'associazione a delinquere che ora i solerti pm archiviano.

Me tastu se ghe sun
Cmq aspettiamo sulla sponda, stanno arrivando i primi cadaveri...

SIATE MALEDETTI TUTTI!
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mercoledì, febbraio 01, 2006

Giovanni Tedesco


Addio piccolo grande uomo.

Devo dire che ieri la notizia è stata come un fulmine a ciel sereno.
Il popolo Genoano è rimasto basito e sconcertato.
Per noi lui era un punto di riferimento.
Non riesco a capire come mai a 2 ore dalla chiusura del mercato è stata data questa notizia.
E' strano.
Cmq fa un'uscita di scena alla grande! Come dire Largo ai Giovani!
Ora andrai a giocare al Palermo tua città natale e in serie A, spero ti trattino bene.

Buona fortuna e...ci mancherai
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