lunedì, febbraio 26, 2007

FORZA MISTER!





Intervista al Gasp



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sabato, febbraio 24, 2007

PIACENZA - GENOA



da la repubblica







Genoa a Piacenza per sbloccarsi in trasferta.



La squadra di Gasperini avrà il vantaggio di uno stadio senza pubblico.



''E' la prima volta che mi capita di giocare a porte chiuse e l'idea non mi piace - ha detto l'allenatore del Genoa - a prescindere che possa tradursi in un vantaggio per noi. Preferisco sempre avere il pubblico intorno''.



Leon ci sarà, dopo lo sconto ottenuto dalla Disciplinare, out Greco, ancora convalescente dall'infortunio e nemmeno convocato. In difesa, squalificato Bega, giocherà dall'inizio Galeoto, a centrocampo tornerà Coppola. In attacco tridente con Leon, Di Vaio e Adailton.



Prima volta, a Piacenza, per il nuovo pullman costato 400 mila euro e dotato di ogni comfort.



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Ragazzi forza, date il massimo e portate a casa 3 punti!!!



iachini - iachini vaff



se ripenso a due anni fa mi monta la carogna. 15000 genoani al garilli...http://www.youtube.com/watch?v=bJwISkZ-CrA

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giovedì, febbraio 22, 2007

COPPA CARNEVALE 2007

GRAZIE GRIFONCINI!!!
SIAMO ORGOGLIOSI DI VOI!
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mercoledì, febbraio 14, 2007

BUON SAN VALENTINO














































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martedì, febbraio 13, 2007

DAL MURO DEI GRIFONI


roby1893

12/02/2007 - 18:03


IO C'ERO......
Pensavo che una volta ogni tanto i soliti benbensanti avessero il pudore di non parlare di cose a cui non avevano assistito, ma come al solito i piu indignati sono quelli che non c'erano, e parlo sia di giornalisti che di tifosi e pure una parte delle istituzioni, il mio pensiero in questi giorni anche se pressato da molte parti e stato quello di evitare di parlare visto che gia troppi lo facevanoe in grande maggioranza a sproposito ma di fronte ad un attacco cosi grave, pericoloso non posso continuare a tacere naturalmente parlo a nome mio e mi assumo le responsabilita di quello che dico...siamo arrivati allo stadio di rimini presto ci siamo seduti in un bar abbiamo mangiato bevuto PAGATO e senza nessun problema ci siamo avviati all'ingresso abbiamo pazientemente atteso tutti i controlli e usando un po' di buon senso abbiamo spiegato anche ad altri che le aste non entravano quindi di riportarle in macchino o sul pulman, che certi striscione come brigate varie per oggi era meglio lasciar perdere anche lo stiscione dell'old block non e' stato fatto entrare e tutto e filato liscio all'interno dello stadio abbiamo visto che i tifosi del rimini per protesta non avevano messo gli striscioni e visto che alcuni dei nostri non erano entrati ci e' sembrato giusto per rispetto levare tutti quelli che erano gia stati messi tanto e' vero che i riminesi tutti ci hanno applaudito nel momento, tutto bello tutto giusto pero' ci sembrava una brutta cosa che dei tifosi dopo aver fatto quasi 1000 km fra andata e ritorno non potessero esprimere il loro tifo in tutte le sue componentie quindi e nata l'idea di voltare le spalle a questo calcio, qusllo che non e' stato detto e' che abbiamo rispettato in religioso silenzio il minuto di raccoglimento, molto diverso da roma dove si sono vigliaccamente girati per fischiare e che abbiamo sostenuto la nostra squadra nel rispetto della particolare giornata, capisco che i tifosi del genoa siano le cavie predilette delle nuove leggi, però e giusto anche riconoscergli un onestà, quella di averci sempre messo la faccia quindi inviterei chiunque prima di emettere sentenze di prendersi almeno la briga di sapere come sono andati i fatti... io c'ero!...... un abbraccio......roby

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Ringrazio Roby per questo chiarimento sui fatti di Rimini...


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domenica, febbraio 04, 2007

clicca


GIANNI MURA - la Repubblica



Proviamo a chiudere gli occhi e a pensare che Filippo Raciti non sia morto, ma solo ferito.

Non si sarebbe fermato il calcio, staremmo a discutere dei risultati di ieri, di Inter e Roma che giocano stasera, e poi della Nazionale con la Romania.

La situazione era già grave, ma a molti tornava comodo far finta di niente, una strategia quasi sempre pagante in questo paese. E dunque la differenza, atroce ma casuale, tra un ferito e un morto a rendere urgente un risanamento non tanto degli stadi ma di chi li frequenta per giocare alla guerra.

Questo blocco è giusto ma tardivo.

Secondo me non è giusto, alla lunga, per tifosi dell'Empoli, dell'Udinese, del Chievo, per tutti quelli che dalla curva non hanno mai lanciato neanche una palla di carta.

La brava gente capirà, siamo in emergenza.

Siccome questa emergenza riguarda tutti, anche quelli che non vanno allo stadio ma prendono un treno, entrano in un autogrill, ecco un piccolo elenco, senza pretese, di quel che potrebbe essere fatto subito.

I tifosi.

Basta caschi, basta passamontagna calati, si va a faccia scoperta e con un documento d'identità in tasca.

Multa ai possessori di fumogeni (sono stupidi ma non fanno danni), sanzioni più pesanti per possessori di razzi, petardi, bombe-carta.

Basta cori contro (in Inghilterra, mai così evocata, non ne fanno).
I club.

Dovranno risarcire tutti i danni provocati dai loro tifosi allo stadio e nella zona circostante. Dovranno realizzare un valido sistema di sicurezza all'interno dello stadio, evitando di reclutare capi ultrà che passerebbero dal redditizio lavoro di tifoso a quello di sorvegliante.

Dovranno impegnarsi perché dirigenti e tesserati non si lascino andare a gesti o dichiarazioni che possano provocare violenza.

Stangata nelle tasche alla prima infrazione, squalifica alla seconda, dai e dai capiranno che non si può continuare a lanciare il sasso e ritirare la mano. Per tanti anni il calcio ha chiesto più polizia.

Se 1.500 poliziotti (per 21mila spettatori) non bastano a impedire i fatti di Catania, quanti altri ne servirebbero?

Comunque, gli incontri a rischio si devono giocare di giorno, non in notturna.

I politici.

Ho lo stesso imbarazzo di Ulivieri a usare le parole "leggi speciali".

Ne ho di più a sentire Cento, Storace, Gasparri, Ronchi, unirsi alle litanie di rito.

Cento è la madonnina degli ultrà, appena ce n'è uno in carcere si agita a prescindere.

Quelli di An farebbero bene a ricordare che fu soprattutto il loro collega Buontempo, con Cento, ad annacquare i provvedimenti e le sanzioni.

E che non solo Catania ma l'80% almeno delle curve italiane è di destra, tosta o estrema. Protrarre la flagranza a 48 ore, permettere alla polizia di usare gli idranti è il minimo. Idem dare la certezza della pena, tra carcere e lavori socialmente utili.

Poi: disorganizzare, cioè sciogliere, il tifo organizzato, e togliere alle curve sacralità e senso d'impunità.

So che ci possono essere fior di delinquenti in tribuna cosiddetta d'onore, ma è la curva il luogo del malessere e dell'esaltazione (sono tutte "mitiche" per autonomina).

Quindi: o si chiudono, come hanno fatto a Parigi, o si tengono aperte, ma senza striscioni, senza arrivi in massa, senza il ciarpame di questi anni.

Ma la polizia, poca o tanta, deve esserci, all'interno.

Perché ha un ruolo.

Cosa significa che i bravi tifosi devono isolare i violenti, se non ci riesce chi ha più poteri e mezzi di un abbonato ai distinti?

Si ripartirà da zero, in un pezzo di stadio che deve tornare a essere di tutti, e dove le regole (le leggi, se preferite) valgono per tutti. In casa e in trasferta.

Stop ai treni speciali per tifosi speciali.

Di speciale, in questa storia, c'è solo l'inciviltà e la violenza.

Che Raciti sia stato colpito per caso o seguendo un preciso disegno di vendetta non cambia nulla, purtroppo.

E davanti a questo morto e a Ermanno Licursi che si devono fare i conti. E senza sconti.

La Figc.

D'intesa con i ministeri (Pubblica istruzione, Giovani) avvierà corsi di sensibilizzazione sull'educazione allo sport (già che ci siamo, perché non c'è solo il calcio) a partire dalle elementari.

Se qualche calciatore, in attività o meno, vuole unirsi ai comunicatori specializzati, meglio.

Per inciso, con poche brutte eccezioni, i calciatori sembrano abbastanza maturi e responsabili (meno simulazioni, meno carognate).

A giocare in un ambiente civile, dove non gli arrivi un petardo tra le gambe o una bottiglia in testa, hanno tutto da guadagnare, a costo di rimetterci qualche soldo.

Resta da migliorare, in generale, l'atteggiamento nei confronti degli arbitri.

I quali dovranno fischiare la fine della partita al primo lancio di oggetti in campo.

La squadra del lanciatore avrà partita persa, quale che sia il risultato.

L'informazione.

Nessuno può chiamarsi fuori, quindi parliamone.

Esistono, oggettivamente, trasmissioni (tv e radio) specializzate nel buttare cerini nella benzina.

E anche la carta stampata non è del tutto limpida, sia per motivi diffusionali sia per congenito bombarolismo, sia perché esiste un giornalismo-ultrà.

Come esiste un Osservatorio per i diritti dei minori propongo un Osservatorio per i diritti del calcio (a vivere in pace, come minimo) nel rispetto dei diritti dell'informazione, che però comportano anche qualche dovere.

Una commissione mista, fatta da persone che conoscono l'Italia e lo sport.

Per quanto riguarda i giornalisti mi permetto di fare due nomi per la stampa parlata e scritta: Sergio Zavoli e Antonio Ghirelli.

La polizia.

Esistono anche ultrà in divisa.

Sarebbe meglio se non ci fossero.

I reati non hanno colori o bandiere.

Gli Europei 2012.

Evitiamo di parlarne, per un po'.

Ce li daranno ugualmente, per mancanza di concorrenza.

E oggi non ce li meritiamo.

Tra cinque anni forse.
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