lunedì, aprile 23, 2007

Genoa, un caso di straordinaria ingiustizia



Per quelli che ancora non riescono a capacitarsi della mancata assegnazione di Euro 2012,

come se non bastassero scandali, violenze negli stadi, bilanci sfasciati e classe dirigente mesozoica, forse è utile una riflessione sul caso Genoa.

E’, questa, l’ennesima dimostrazione di una giustizia sportiva a orologeria, di un sistema indecente per i ritardi e le disfunzioni che ne minano la credibilità e l’autorevolezza.

E’, questo, un altro esempio dell’inaccettabile accanimento contro un club che ha pagato

i suoi conti, ma continua ad essere nel mirino del Palazzo, come se dovesse scontare chissà

che cosa da qui all’eternità. Proprio alla vigilia della partita con la Juve, poi persa,

il procuratore federale Palazzi – lo stesso ancora al suo posto nonostante sia stato

sconfessato dai verdetti finali di Calciopoli – ha chiesto tre punti di penalizzazione

per una vicenda di quattro stagioni fa, relativa a presunte plusvalenze

Naturalmente, la sentenza non è stata emessa subito, ma rinviata a questa

settimana: intanto, nuovi veleni sono stati iniettati dentro un sistema che

non ne aveva proprio bisogno.

Il Genoa e i suoi ammirevoli tifosi non hanno ancora dimenticato come ci siano voluti

228 giorni per il caso Ghomsi, giocatore squalificato nel 2004-2005 quand’era alla

Salernitana, schierato in serie C dal Genoa contro il Ravenna il 4 settembre 2005.

Si dovette attendere il 20 aprile 2006 per il 3 a 0 a tavolino pro Ravenna che penalizzò

il Genoa nel momento decisivo della stagione, quando i rossoblù erano in vantaggio

sullo Spezia nella corsa promozione.

La nuova vicenda è peggiore della precedente.

Perché la giustizia sportiva ci ha messo 4 anni prima di pronunciarsi?

Non solo.

Ammesso e non concesso che venga pronunciata una sentenza di colpevolezza,

basterebbe stabilire che l’eventuale penalizzazione per irregolarità amministrativa

venisse scontata nella stagione successiva al verdetto, evitando così nuove lacerazioni.

E’ mai possibile che, dentro il Palazzo dove ancora ci si scanna per stabilire chi sia il

colpevole della batosta di Cardiff, non esista un minimo di buonsenso?

E basta, basta con la persecuzione del Genoa che sabato a Torino è stato defraudato a causa

dei vistosi errori di Morganti e soci.


Attenti, non si può continuare a tirare la corda. Può succedere che si spezzi.



dal blog di Xavier Jacobelli


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