GIANNI MURA repubblica
La fotografia di un terremotonel calcio campione del mondodi GIANNI MURA
LE SENTENZE non sono scandalose, dovevano essere dure, ma un filo di bizzarria lo contengono. La prima impressione è che si andrà a forti sconti al prossimo grado di giudizio. Intanto, l'unica cosa certa è che il campionato italiano, cioè della nazione campione del mondo, chissà quando potrà cominciare. Escluso che ci riesca nei termini prefissati. Partirà, è già stata annunciata, una serie di ricorsi al Tar. E porterà molto in là tutto quanto. La bizzarria di cui parlavo non è tanto nella durezza, quanto nei dettagli: la Juve in B, questo se lo augurava anche la Juve. Con 30 punti di penalizzazione, sarà più un'esposizione alla gogna che un campionato. Le richieste di radiazione riguardano soltanto due persone, Moggi e Giraudo. Erano già i cattivi della prima ora, non c'è sorpresa, anche se ritengo che ci sia una certa differenza nel modus operandi dei due. Se c'era di mezzo la Juve, gli interessi coincidevano, ma il regno di Moggi, come quello di Carlo V, si estendeva ben oltre i confini bianconeri. Se si pensa alle intercettazioni, sembrano un pochino eccessive le sanzioni inflitte alla Fiorentina, e ai suoi rappresentanti, e alla Lazio (idem).
In queste ore si fa un gran parlare delle pene comminate alle società, si parla molto meno di quelle che riguardano le persone. Però, andando a guardarle da vicino, tra Moggi e Giraudo e Carraro e Mazzini la differenza è una richiesta di radiazione e sei mesi di squalifica. Non era facile, in così poco tempo, arrivare a un giudizio che accontentasse tutti, e infatti questo non accontenta nessuno. Che, poi, le sentenze siano state anticipate da una gola profonda dei giudici a un quotidiano, è un dettaglio molto italiano, ma non va sottovalutato. Dimostra che non c'è da fare pulizia solo nel calcio malato, nel calcio taroccato, nel calcio combinato. In parole povere, credo che senza questo riprovevole episodio l'autorevolezza della sentenza sarebbe stata più limpida. Guardiamole, comunque, perché sono la fotografia di un terremoto. Trenta punti di penalizzazione per la Juve in B significano due anni sicuri nel purgatorio, e anche una notevole lotta per non retrocedere. Avremo, allo stato attuale, un campionato di B molto più teso (penso anche all'ordine pubblico) e tecnico, con Lazio, Fiorentina e Juve. E un campionato di A declassato, ma non è colpa sua, con la riammissione di Messina, Lecce e Treviso. Ci sono solo sei mesi di differenza (e nessuna richiesta di radiazione) tra i massimi dirigenti federali, Carraro e Mazzini, e i cattivi, Moggi e Giraudo. Questo è un discorso su cui varrebbe la pena di tornare, quando i tifosi di questa o quella squadra avranno finito di portare acqua al loro mulino. Questo scandalo è grave perché coinvolge alti vertici federali. Alcuni arbitri sono stati assolti. Mi fa piacere che per Paparesta siano stati richiesti solo 3 mesi: a chi avrebbe dovuto denunciare le angherie subite? A Bergamo e Pairetto? Lasciamo stare. Una delle posizioni più difficili da leggere è quella del Milan. Colpevole sì, ma fino a un certo punto, come la ragazza un po' incinta di cui spesso scriveva Enzo Biagi. Quello che stupisce di più, nel Milan, società organizzatissima (Milan-lab, ufficio stampa efficientissimo, mille cose più degli altri) è che come dirigente addetto agli arbitri si servisse di un ristoratore di Lodi. Probabilmente, sarebbe stato meglio fare ricorso a dei professionisti (non alla Moggi, però). La previsione di riduzione delle pene in appello non è campata per aria. Cioè, prevedo una Juve con una penalizzazione molto minore e Fiorentina e Lazio senza penalizzazione. Moralmente, è forse più imbarazzante il -15 del Milan nel campionato che partirà chissà quando. A voler vedere le cose dall'altra parte, il Chievo in Champions League rappresenta una realtà fantascientifica. Il piacere dell'onestà, qualcuno l'aveva già scritto. (15 luglio 2006)
LE SENTENZE non sono scandalose, dovevano essere dure, ma un filo di bizzarria lo contengono. La prima impressione è che si andrà a forti sconti al prossimo grado di giudizio. Intanto, l'unica cosa certa è che il campionato italiano, cioè della nazione campione del mondo, chissà quando potrà cominciare. Escluso che ci riesca nei termini prefissati. Partirà, è già stata annunciata, una serie di ricorsi al Tar. E porterà molto in là tutto quanto. La bizzarria di cui parlavo non è tanto nella durezza, quanto nei dettagli: la Juve in B, questo se lo augurava anche la Juve. Con 30 punti di penalizzazione, sarà più un'esposizione alla gogna che un campionato. Le richieste di radiazione riguardano soltanto due persone, Moggi e Giraudo. Erano già i cattivi della prima ora, non c'è sorpresa, anche se ritengo che ci sia una certa differenza nel modus operandi dei due. Se c'era di mezzo la Juve, gli interessi coincidevano, ma il regno di Moggi, come quello di Carlo V, si estendeva ben oltre i confini bianconeri. Se si pensa alle intercettazioni, sembrano un pochino eccessive le sanzioni inflitte alla Fiorentina, e ai suoi rappresentanti, e alla Lazio (idem).
In queste ore si fa un gran parlare delle pene comminate alle società, si parla molto meno di quelle che riguardano le persone. Però, andando a guardarle da vicino, tra Moggi e Giraudo e Carraro e Mazzini la differenza è una richiesta di radiazione e sei mesi di squalifica. Non era facile, in così poco tempo, arrivare a un giudizio che accontentasse tutti, e infatti questo non accontenta nessuno. Che, poi, le sentenze siano state anticipate da una gola profonda dei giudici a un quotidiano, è un dettaglio molto italiano, ma non va sottovalutato. Dimostra che non c'è da fare pulizia solo nel calcio malato, nel calcio taroccato, nel calcio combinato. In parole povere, credo che senza questo riprovevole episodio l'autorevolezza della sentenza sarebbe stata più limpida. Guardiamole, comunque, perché sono la fotografia di un terremoto. Trenta punti di penalizzazione per la Juve in B significano due anni sicuri nel purgatorio, e anche una notevole lotta per non retrocedere. Avremo, allo stato attuale, un campionato di B molto più teso (penso anche all'ordine pubblico) e tecnico, con Lazio, Fiorentina e Juve. E un campionato di A declassato, ma non è colpa sua, con la riammissione di Messina, Lecce e Treviso. Ci sono solo sei mesi di differenza (e nessuna richiesta di radiazione) tra i massimi dirigenti federali, Carraro e Mazzini, e i cattivi, Moggi e Giraudo. Questo è un discorso su cui varrebbe la pena di tornare, quando i tifosi di questa o quella squadra avranno finito di portare acqua al loro mulino. Questo scandalo è grave perché coinvolge alti vertici federali. Alcuni arbitri sono stati assolti. Mi fa piacere che per Paparesta siano stati richiesti solo 3 mesi: a chi avrebbe dovuto denunciare le angherie subite? A Bergamo e Pairetto? Lasciamo stare. Una delle posizioni più difficili da leggere è quella del Milan. Colpevole sì, ma fino a un certo punto, come la ragazza un po' incinta di cui spesso scriveva Enzo Biagi. Quello che stupisce di più, nel Milan, società organizzatissima (Milan-lab, ufficio stampa efficientissimo, mille cose più degli altri) è che come dirigente addetto agli arbitri si servisse di un ristoratore di Lodi. Probabilmente, sarebbe stato meglio fare ricorso a dei professionisti (non alla Moggi, però). La previsione di riduzione delle pene in appello non è campata per aria. Cioè, prevedo una Juve con una penalizzazione molto minore e Fiorentina e Lazio senza penalizzazione. Moralmente, è forse più imbarazzante il -15 del Milan nel campionato che partirà chissà quando. A voler vedere le cose dall'altra parte, il Chievo in Champions League rappresenta una realtà fantascientifica. Il piacere dell'onestà, qualcuno l'aveva già scritto. (15 luglio 2006)
3 Comments:
forza genoa!!!!!
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